martedì 6 ottobre 2015

LONIGO-GEMINA 3-3, IL GIORNO DOPO: LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA, I PROTAGONISTI DELLA TRASFORMAZIONE.

Lonigo - La luce dopo la tempesta, la serata quasi perfetta dopo averla vista brutta. Un primo tempo in cui il Gemina pur non giocando male non è mai riuscito a trovare la quadratura del cerchio. Nella ripresa però gli undici in campo cambiano marcia, dimostrando di avere carattere e forse qualcosa di più. Urbani rispetto sette giorni prima cambia assetto, per poi rimediare al possibile primo tonfo stagionale con il cambiamento di alcune pedine. Una panchina che ancora una volta sa essere determinante per il cambio di passo. Un punticino che sa di slancio e tiene ancora più in saldo un gruppo rimasto orfano di Chioetto, Bernarello e Rebusti. Ma almeno 2 dei 3 colossi verranno sicuramente recuperati nella prossima partita.

Voti terza giornata di campionato:

BARCARO 6: Il tempo e la pazienza sono serviti al giovane Barcaro per guadagnarsi la fiducia di Urbani che ora lo considera un vero punto fermo. Una squadra che ad inizio campionato poteva contare su ben tre portieri (dopo l’addio di Boscaro), costretta però per vicissitudini diverse e per acciacchi vari a tenersi stretto il solo Barcaro. Aspettando anche la concorrenza di Vidali, il neo portiere zimellese con determinazione e impegno si è guadagnato la fiducia e l'affetto dei propri compagni che ora sperano di poter continuare così nella costruzione del muro difensivo imperforabile. Lucido.

TONELLO 7: Corre, disfa, rimedia e ripaga su quella fascia destra. Parte sbarazzino, gioca e smista per la squadra come può e quando è in difficoltà tira fuori anche il carattere. Rispetto all’anno scorso il giovane terzino zimellese è diventato maggiormente leader di un reparto che non può più fare a meno di lui. Trova anche delle difficoltà in copertura nel primo tempo, vorrebbe proporsi di più in avanti ma il Lonigo lo tiene bene a freno: nella ripresa però si va valere e fa passare venti minuti amari a tutti quelli che passano dalle sue parti. Tenace.

BARALDO 7: Leader. Eleganza e calma, distintivi che qualitativamente serviranno a far crescere il reparto difensivo zimellese. Non demorde dopo avere visto passare di tutto nella prima mezzora, consegna le chiavi della porta a Fiorio nel primo tempo ma si ricorda di avere cambiato la serratura per bene: nella ripresa cambia passo, torna a livelli di un tempo e fa alzare non di poco la squadra. Con Massignan trova il feeling giusto e sarà lui a divenire determinante sulla crescita di Artuso e compagni. Splendido.

MASSIGNAN 6, 5: Gladiatore. Il vecchio Davide contro Golia non si smentisce mai per il suo grande carisma e carattere. Per la squadra dà sempre tutto e pur con le maniere pesanti sa sventare ogni pericolo quando il gioco si fa duro. Fa fare la parte da gigante a Baraldo, ma lui è sempre presente quando c’è da spazzare via. Rispetto all’anno scorso trova in questo suo nuovo ruolo accanto a Baraldo la tranquillità giusta per non fare più certi errori di posizionamento. E’ lui l’anima del Gemina.

PICCINO 6: Mini-Speedy Gonzalez. Soffre molto nel primo su quella fascia sinistra, ma sa provarci sempre e comunque quando c’è da attaccare. Si trova anche a lui a dover fare i conti con un primo tempo sottotono e al di sotto della media, ma ci mette sempre la faccia quando c’è da crescere e dare un cambio di passo alla squadra. Prova più volte l’affondo, ma spesso non trova l’appiglio giusto per rendere ogni azione efficace. Verranno partite migliori.

1’ st COLDEBELLA 6, 5: Savoir faire formato persona. Contribuisce coi fatti alla crescita sostanziale della squadra. Non sarà bello negli interventi, ma è efficace per dare l’apporto giusto al gruppo. Cambia passo assieme a tutto il reparto difensivo e con Baraldo diviene utile nella crescita della squadra. Il Lonigo, seppur in calo nella ripresa, non riuscirà più a passare come nel primo sulla fascia sinistra, soffrendo non poco la quantità eclettica del terzino sabbionese. Con un po’ più di continuità diverrà imprescindibile.

MARTELLO 6: L’ago della bilancia. L’incudine c’è, è mancato il Martello vero. Quello che spacca con eleganza le partite, quello che diviene determinante coi fatti, non solo con le parole. Nel primo tempo manca molto nell’apporto del centrocampo. Sa cavarsela sempre quando la squadra è in difficoltà, grazie a diplomazia e talento, ma sa che può dare sempre il doppio di quanto mette in pratica nei 70’. Silenzioso guerriero che buca ogni falla, troppo però nervoso quando c’è da far trovare l’equilibrio al gruppo. Se riuscirà a limare questi suoi difetti diverrà uno dei più decisivi centrocampisti dell’intero campionato.

TONDINI 6: Perfetto cronometrista. Il merito del risultato è anche suo. Merito dall’apporto avuto in tutte le settimane di preparazione. La squadra cresce di intensità minuto dopo minuto, non si blocca più dopo un’ora e corre sempre. Tondini è il faro della squadra, il silenzioso maestro che in campo mette sempre testa e gamba, non perde mai la testa anche quando ci sarebbe da arrabbiarsi. Nella ripresa lascia il posto a Fontana, ma siamo sicuri avrebbe contribuito anche lui alla rimonta.

1’ st FONTANA 6: Il “tuttocampista”. Volente o no Fontana rappresenta l’anima della squadra. E’ lui assieme a Zanconato il più vecchio del gruppo, tornato alla base per contribuire ancora alla causa Gemina. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che dopo l’anno sabbatico si ritrovasse tra i piedi un nuovo Fontana. Più diplomatico, più attento e meno disfattista. Qualche errore di distrazione c’è ancora, vorrebbe fare in grande anche le cose più semplici, ma per Urbani gli basterebbe desse più qualità alla manovra zimellese. In crescita.

LEORATO 6, 5: Essenziale. Specchio delle brame zimellesi, chi è il più decisivo del reame? Grazie ai suoi colpi centellinati, ogni suo inserimento diviene cruciale per spaccare le partite. Non è il solito maratoneta, oltre a tanta corsa ci mette anche del suo. Ci mette grinta, ordine, diplomazia e spesso anche la fatica. Sbuffa quando le cose vanno meno bene, capendo che anche lui ha bisogno di equilibrio per rendere al 100%. Nella ripresa ritrova lo smalto grintoso di un tempo e trova con Artuso il feeling mancato per portarsi davanti la porta.

ARTUSO 8: Risolutivo. Si nasconde per quasi tutto il primo tempo su quella fascia destra che proprio non gli si addice in serate così nebulose. In attacco non trova l’appiglio, si sbraccia come può per cambiare corso ad una gara che sembra stregata. Nella ripresa capisce che deve essere lui maggiormente incisivo, trovando il viatico giusto per far funzionare l’intero reparto d’attacco. Quando torna al centro del villaggio, i suoi compagni ritrovano la luce. Riapre all’improvviso una gara che sembrava senza storia, fa ripartire ogni avanzata mettendoci sempre lo zampino, chiude i conti con una giocata d’alta scuola che chiude definitivamente i conti. Il capitano ha fatto il capitano, ola a fine partita per lui.

BELLINI 5, 5: Sfortunato. E’ il beniamino dei suoi compagni che con lui sperano sempre di trovare il valore in campo aggiunto. Si vede, però, che è ancora indietro nella forma pur non demordendo per tutto il primo tempo. E’ colpevole di trovarsi anche lui in mezzo alla disfatta, che per sua fortuna si conclude dopo 35’. Il reparto d’attacco sarebbe funzionato di più per lui se fosse stato sospinto verso la porta. Un’area che invece lui vede poco, con palloni spesso regalati agli avversari che non gli fanno mai trovare la serenità. Nervoso sul finire di tempo, ma Bellini è sempre Bellini: non si discute!

1’ st SCOLARI 6, 5: La sorpresa. Dal cilindro ecco la carta Scolari. Risolutivo, pratico e agile sulla fascia destra. Ha il compito di fare allungare la squadra, di spezzare e abbassare la manovra leonicena. Qualche colpo lo subisce e ogni tanto lo provoca pur di fare respirare la squadra. Difficilmente trova lo spazio per trovare il fondo, ma si adatta a fare anche il marcatore. Metodico.

BRESSAN 6: Solerte. Il Messi zimellese soffre per almeno un’ora la quantità difensiva leonicena. Lasciato troppo solo per 35’ non riesce a supportare al meglio Bellini e Artuso. Ci prova come può quando ne ha l’opportunità, ma si capisce non sia la serata giusta per lui. Poi la luce, lo smalto ritrovato. Quando la squadra torna a correre, lui diviene determinante. Regala a Leorato il colpo del 3-2, si esalta quando le cose iniziano a farsi belle.


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