martedì 27 ottobre 2015

6^GIORNATA, VITTORIA A SINGHIOZZO DEL GEMINA A ROVEREDO: MA E' PRIMATO. ARTUSO E SCOLARI STENDONO I ROSSOBLU, FINISCE 2-1

Aspettando che si concluda questa sera la sesta giornata di campionato, coi posticipi di Sant'Andrea e Lonigo, il Gemina guadagna la testa della classifica battendo in trasferta il Roveredo 2-1. Una vittoria sudata, conquistata non senza fatica. A decidere la gara un tiro sporco in mezzo all'area da parte di Scolari, che bagna coi tre punti il suo primo gol stagionale con la maglia gialloverde. In mezzo il ritorno di Chioetto che appena entrato a portato subito scompiglio in attacco, oltre a qualche esclusione eccellente che sicuramente farà discutere.

ROVEREDO di Guà - E' stata la vittoria del gruppo. Ancora una volta dal cilindro Urbani ha pescato l'elemento della differenza. Al 15' della ripresa Scolari è entrato e ha determinato su quella fascia destra l'equilibrio del match. Un gol che si ricorderà per molto tempo, non tanto per la fattura (il tiro sporco nella confusione dell'area roveredana passa sotto tutta la barriera e si insacca), ma per il significato. Un gol da tre punti fatto un zimellese DOC. Un ragazzo nato e cresciuto nel Gemina e che dopo un anno sabbatico si è rimesso in discussione riprendendosi con il sudore la propria fascia destra.

Un Gemina che fino a quel momento aveva faticato non poco nel contenere un Roveredo arzillo e ben impostato che avrebbe meritato certamente qualcosa in più. Una squadra, quella del Roveredo, al quale va dato il merito di essere diventato davvero un gruppo che merita rispetto nel torneo per tenacia e forza. 

Una tenacia che i gialloverdi di Urbani mostrano a metà nel primo tempo. Nelle praterie laterali Artuso corre e inventa, ma la mira è stata incerta. La rete di rapina al 25' del primo tempo è l'unica vera gioia in una serata in cui non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto. Per fortuna c'ha pensato il gruppo a rendere meno amara la serata di Roveredo.

La difesa è ancora una volta il reparto che funziona come un orologio svizzero. Peccato per il buco lasciato nella ripresa quando in contropiede il Roveredo pareggia i conti con Pelizzari (bella la girata ad incrociare che beffa Barcaro al 15' della ripresa). In quel momento Urbani cambia tutto, esclude i vari Bressan e Fontana e rilancia la quotazione di Chioetto e Scolari. Scelte di cuore ma anche di intelligenza. Pragmatico il Gemina in quel momento a concretizzare ogni contropiede offerto dal Roveredo. Bernarello è l'uomo dell'intelligenza (più nervoso di altre volte), della rottura. Ma gli altri della linea di mezzo non scherzano. Nel primo tempo la squadra è stata più lineare con Fontana e Bressan a inventare per Artuso. Si è giocato più orizzontalmente rendendo anche la gara piacevole per certi versi, ma davanti si è sbagliato troppo e l'assenza di un vero attaccante di ruolo si è fatta sentire.

Nella ripresa la squadra ha cominciato a giocare più verticalmente e l'effetto Chioetto si è avvertito più per il suo peso di ruolo specifico che per la condizione fisica ancora precaria ma in crescita. Il recupero diverrà determinante nel proseguo del campionato. Recuperarlo farà bene al gruppo e allo stesso mister che potrà contare su più varianti nel corso del match. La vera missione di Urbani sarà quella di dosare le forze ottenendo dai suoi ragazzi il meglio possibile, nessuno escluso. Impresa ardua.

Ciò che contava, infine, dalla gara erano comunque i tre punti. Tre punti che portano momentaneamente i gialloverdi in testa alla classifica, seppur con una gara in più, seppur con un PSV che questa sera a Sant'Andrea potrebbe riscavalcarli. Impresa ardua anche questa, come arduo ed incerto tutto il campionato che non è mai sembrato così tanto interessante.

Equilibrio e spirito vincente, tratti di molte formazioni, tratti e collante anche della splendente Gemina Zimella. Quando recupererà tutti dove potrà arrivare?

Il Tabellino:

Roveredo: Zambotto, Mantovani, F. Pertile, M. Pertile, N. Merlin, Fall, Ferrari, Gemetto (Salamon), Padovan (Faccin), Pelizzari, Striolo (De Pieri). All.: Visentin.

Gemina: Barcaro, Piccino (Coldebella), Baraldo, Massignan, Tonello, Martello (Randon), Fontana (Scolari), Bernarello, Leorato, Bressan (Chioetto), Artuso (Zaffaina). All.: Urbani.

martedì 20 ottobre 2015

GEMINA-SANT'ANDREA 3-1, IL GIORNO DOPO: URBANI SI COCCOLA LE PROPRIE PERLE...

Gli occhi sono ancora fermi al siluro di Bernarello al minuto 25 della ripresa. Un botta di contro balzo dal limite che ha steso il Sant’Andrea e ha riportato in cima alla classifica il Gemina Zimella. Una classifica che giornata dopo giornata si delinea sempre di più con qualche nuova sorpresa ma tanto equilibrio.

Una perla di Artuso con un destro dai 15 metri al 20’ del primo tempo e il siluro di Bernarello nella ripresa, impreziosiscono la seconda vittoria stagionale del Gemina Zimella. Nei volti del capitano Artuso e del guerriero Bernarello il carattere e l’imprevedibilità di una squadra che seppur ancora con molte defezioni sembra ancora più forte rispetto lo scorso campionato.

Per averne ragione di ciò basta osservare alcuni numeri: 11 gol fatti, miglior rendimento esterno del torneo, quinto gol stagionale in 5 partite per Artuso che pareggia le reti segnate l’anno passato. Una difesa che, se si esclude il ko esterno di Noventa e il primo tempo di Lonigo, è rimasta praticamente inviolabile. Anche ieri sera le sbavature ci sono state, ma in misura lieve rispetto alle incertezze dell’anno passato. Merito della crescita individuale di Tonello e Piccino, merito della sicurezza espressa in maniera diversa da parte di Baraldo e del vecchio uomo di spogliatoio Massignan.

E poi c’è la questione portiere: un Gemina orfano di Boscaro si è ritrovato dapprima con tre portieri nuovi, successivamente per infortunio e scelte gestionali con il solo Barcaro. Il giovane portiere da gregario è diventato un super protagonista della retroguardia zimellese. Un vero trascinatore come dimostrano le sue parate e la voglia di esserci sempre e comunque.

Se si voleva dopo Sant’Andrea leggere le note positive della squadra, Urbani può averne già tratto un riassunto completo di note e gradite osservazioni. Un centrocampo mai così forte, se si esclude l’assenza di Fontana e Tondini (per lui solo 5’ ieri sera), la squadra ha dimostrato di possedere quantità e qualità da vendere.

Al di là dei tre punti, il Gemina guarda avanti con maggior fiducia e con la consapevolezza di aver ritrovato gli equilibri che sono mancati l’anno passato. E con il ritorno di Chioetto, la continuità di Bernarello e Rebusti dove potrà arrivare questa squadra?

Solo il tempo dirà chi sarà veramente. Mai intanto Urbani si coccola le proprie punte di diamante, sperando possano brillare del tutto.

5^GIORNATA, CSI BASSO VICENTINO: ARTUSO-BERNARELLO SHOW, FERMATO IL SANT'ANDREA 3-1

ZIMELLA - Gemina e Sant’Andrea regalano spettacolo ed emozioni come da previsione. Nel match clou della quinta giornata di campionato i gialloverdi di Urbani si impongono per 3-1 facendo un bel passo avanti in classifica che attualmente vede il Noventa in testa a 12 punti (3-2 a Lonigo). Dietro a due lunghezze il Pressana che non molla un colpo (3-1 a Pojana) appaiando proprio Artuso e compagni, ora al terzo posto.

Un tris spietato quello della squadra di Urbani che rischiano molto ad inizio partita, salvati da Barcaro e da un impreciso Massignani. Fortunati quando c’è da passare in vantaggio per mezzo di autogol all'8', galvanizzati infine da un’altra gemma di Artuso nel primo tempo e da un missile di Bernarello a metà della ripresa (dopo che il Sant'Andrea aveva accorciato con Dall'Omo) che ha chiuso di fatto partita e sipario.

In mezzo tanta corsa, qualche colpo di troppo senza troppa presunzione, in una gara vera per tutti i settanta minuti. Le due migliori difese dello scorso campionato a confronto, due anime diverse in mezzo al campo ma ugualmente capaci di offrire al numeroso pubblico presente una gara piacevole e con molte occasioni da entrambe le parti. Vince il Gemina, vince l'attacco zimellese, più in spolvero e in serata.

Il fortino zimellese, il piccolo “parrocchiale” è diventato l’arma in più del Gemina Zimella per vincere la super sfida contro i cugini del Sant'Andrea.  Una vittoria di rabbia e sudore quella dei gialloverdi che guardano ora con maggiore fiducia il proseguo del torneo.

Da annotare il ritorno nei zimellesi il ritorno a centrocampo di Bernarello, il “Gattuso” e faro del centrocampo zimellese, ostico cliente per il Sant’Andrea. Un centrocampo, però, che ha fatto ridimensionare quello dei gialloblù. Seppur arcigni e combattivi, il Sant'Andrea non è mai riuscito a valicare del tutto quello zimellese. Merito anche degli sforzi di Martello e Leorato, più relegati ad un gioco sporco che andasse a contrastare il predominio gialloblù. Meno belli, ma più concreti anche nell'uno contro uno.

A risaltare nella morsa gialloverde il solito capitano, schiacciasassi quando c'è da allungare la squadra, prezioso quando c'è da far rifiatare il gruppo attraverso le sue giocate. Ancora indietro di condizione Rebusti, poco vicino la porta ieri sera (per lui anche un'occasione sciupata nel primo tempo da posizione defilata), ma comunque al centro del gioco e sempre alla ricerca di Artuso. 

Il 2-1 del Sant'Andrea ad inizio secondo tempo ha rimesso in discussione tutta la retroguardia zimellese, che già nel primo tempo aveva avuto qualche problema con Massignani e compagni. In crescita col passare dei minuti, Baraldo e compagni hanno dimostrato di sapere tenere testa anche quando le cose non girano per il verso giusto. Nel momento peggiore della gara ecco che dal cilindro il Gemina ha trovato la rete ammazza-partita. Merito di un asfissiante pressing che ha costretto il Sant'Andrea a rinculare e a relegarsi nella propria metà campo. 

Tabellino:

Gemina: Barcaro; Tonello, Massignan, Baraldo, Piccino (30' st Tondini), Leorato, Bernarello, Martello, Artuso, Rebusti. All.: Urbani.

Sant'Andrea: Alcesti, Spenazzato, Dall'Omo, Veronese, Gallo, Pieropan, Scalzotto (17' st Scarsetto), Bassi, Massignani (20' st Dall'Omo), A. Fattori. All.: Fontana.

venerdì 16 ottobre 2015

ANDATA 1°TURNO COPPA CSI: GEMINA ZIMELLA-POJANA MAGGIORE 3-2, GIALLOVERDI TORNANO A SORRIDERE IN ATTESA DEL SANT'ANDREA

ZIMELLA - Parte con una vittoria il cammino del Gemina Zimella in Coppa CSI, battendo per 3 a 2 il Pojana Maggiore. Un risultato che non mette di certo al sicuro la qualificazione al secondo turno, ma dopo la sconfitta di Noventa era importante per i gialloverdi ritrovare fin da subito la continuità.

Un doppio turno, andata e ritorno nella fattispecie, che sicuramente porterà tante sorprese anche nei prossimi 4 e 5 novembre. Di Leorato, Artuso e Martello le reti per i zimellesi che si erano portati fino al 3 a 1, prima della rete in chiusura di secondo tempo da parte dei vicentini che, di fatto, li mette ancora nelle condizioni di ribaltare il match.

Buon test anche per dare continuità a chi ha giocato sicuramente meno, ma anche per assaggiare qualche test in vista della partitissima di lunedì prossimo in campionato contro il Sant’Andrea (sconfitto 2-1 martedì sera).

Gara sicuramente di cartello quella tra Gemina e Sant’Andrea (ore 21) che si rosicchieranno qualche punto a vicenda.


Gemina: Barcaro, Tonello, Massignan (Piccino), Baraldo, Pescetta (Zanconato), Artuso (Scolari), Martello, Leorato, Rebusti (Bellini) (Bogoni), Bressan (Tondini). A disp.: Frigo, Zaffaina, Randon, 


martedì 13 ottobre 2015

4^GIORNATA, PSV NOVENTA - GEMINA 2-1: TRASFERTA INDIGESTA, PRIMO KO ESTERNO DEI GIALLOVERDI. SANT'ANDREA ORA TENTA IL SORPASSO

NOVENTA VICENTINA - Statistica rispettata, il Gemina di Zimella cede ancora a Noventa, nel cuore di una tradizione che riporta ancora un tremendo k.o. esterno. Due sole vittorie in 6 anni in terra vicentina, ultima vittoria nel 2013 a Noventa contro il Psv. Una sconfitta per 2-1 dei gialloverdi che coincide anche con la prima sconfitta stagionale. Artuso rimedia nella ripresa alle due reti dei vicentini (una per tempo), ma la rimonta questa volta non riesce. Per il Noventa sono tre le vittorie su quattro partite in questo primo scorcio di torneo. Un ottimo inizio per una squadra che racchiude un mix di esperienza e moltissima gioventù.

Un Noventa che grazie a questa pregevolissima vittoria si porta a 9 punti in classifica, scavalcando i gialloverdi e momentaneamente anche il Sant’Andrea che, però, deve ancora giocare. E lo farà questa stasera davanti ai propri tifosi.

PUNTI PESANTI - In palio a Noventa c'erano altri punti da mettere in saccoccia per quando il campionato avrebbe riservato sfide ancora più intense e complicate. Psv Noventa e Gemina non se le sono mandate a dire, una gara avvincente fin dai primi minuti e con due squadre che hanno rispettato i pronostici della vigilia. Gara combattuta e frizzante: più lineare e veloce il Noventa,  macchinosa ma ugualmente efficace la geometria zimellese che ci ha messo più del dovuto a carburare. Dal Gemina Zimella ci si aspetta sempre il massimo nonostante le dure assenze, in parte però rianimate dal ritorno di Rebusti.

L’esperto Giorgio Girardi, però, vince la sfida contro il gigante zimellese, dando dimostrazione di concretezza e dimestichezza con i propri compagni. Girardi crea, smista e fa passare un’altra notte infelice ai difensori zimellesi che devono metterci una pezza dopo 10’ per evitare un gol già fatto. Nell’occasione ottimo l’intervento del portiere Barcaro che si rivelerà un grande protagonista della serata.

SERATA STORTA - Nella notte vicentina il Gemina ritrovava Rebusti, non in perfetta forma nel complesso, ma ancora più decisive le assenze di Martello e ancora del convalescente Bernarello. Le assenze di quest’ultimi – assieme a quella di Chioetto - si faranno sentire soprattutto nell’intensità di un centrocampo che seppur equilibrato perderà di brillantezza con il passare dei minuti.

Un Gemina che deve rivedere i calci piazzati, decisivi anche a Noventa: il primo gol vicentino è nato ancora da un traversone da corner che ha spiazzato tutti, compresi Massignan e colleghi di reparto. Incubo Girardi per il Gemina, ma è il giovane collettivo del Noventa a impreziosire la serata. Al 20’ i biancorossi passano e sotto di un gol i gialloverdi subiscono un tracollo psicologico che nella ripresa diventa ancora più grande. Errore di disimpegno difensivo e raddoppio vicentino. Alla mezzora il Noventa conduce 2 a 0 e Urbani capisce che serve un gigante in più sulla trequarti.

ARTUSO RIMEDIA, A META’- Artuso si accentra, il modulo diventa una specie di 4-3-3 che porta però benefici: un colpo ad effetto del capitano riapre la partita al 30’ e nel finale il Noventa (in 9 per doppio cartellino blu a due giocatori nel giro di pochi minuti) stringe i denti. Il Gemina pressa, ci crede con l’aggiunta di Randon per il poco concreto Bressan (poco aiutato e servito per un’ora) ma è troppo tardi per rimediare alla scoppola iniziale.

La linea maginot del Psv Noventa diventa il forziere su cui il Gemina si smorzerà sopra. Vince il Noventa, il Gemina torna a casa con molte riflessioni su cui lavorare nei prossimi giorni. Ma giovedì è già tempo di Coppa, inutile dire che l’ottobre nero è già iniziato ed il Gemina deve già farsi trovare pronto se non vorrà essere risucchiato da chi sta già correndo da un po’.

ASPETTANDO IL SANT'ANDREA - Il Sant’Andrea aspetta e attende tra qualche giorno il Gemina al varco, e sarà lì che forse si capirà qualcosina in più di questo strano inizio di campionato. Noventa terra di conquiste, ma per il Gemina è tutto rimandato a data da destinarsi.


Gioia e dolori quando il Gemina vede Noventa, la regola è stata confermata.

TABELLINO:

Gli undici del Gemina: Barcaro 6,5; Tonello 6, Massignan 5, 5 Baraldo 6, Coldebella 5, 5 (10’ st Piccino 5, 5); Artuso 6,5, Leorato 5, 5, Fontana 6, Scolari 5, 5 (15’ st Tondini 5, 5); Rebusti 5, 5 Bressan 5, 5 (30’ st Randon sv). A disp.: Zanconato, Pescetta, Frigo, Zaffaina, Bogoni. All.: Urbani.

martedì 6 ottobre 2015

LONIGO-GEMINA 3-3, IL GIORNO DOPO: LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA, I PROTAGONISTI DELLA TRASFORMAZIONE.

Lonigo - La luce dopo la tempesta, la serata quasi perfetta dopo averla vista brutta. Un primo tempo in cui il Gemina pur non giocando male non è mai riuscito a trovare la quadratura del cerchio. Nella ripresa però gli undici in campo cambiano marcia, dimostrando di avere carattere e forse qualcosa di più. Urbani rispetto sette giorni prima cambia assetto, per poi rimediare al possibile primo tonfo stagionale con il cambiamento di alcune pedine. Una panchina che ancora una volta sa essere determinante per il cambio di passo. Un punticino che sa di slancio e tiene ancora più in saldo un gruppo rimasto orfano di Chioetto, Bernarello e Rebusti. Ma almeno 2 dei 3 colossi verranno sicuramente recuperati nella prossima partita.

Voti terza giornata di campionato:

BARCARO 6: Il tempo e la pazienza sono serviti al giovane Barcaro per guadagnarsi la fiducia di Urbani che ora lo considera un vero punto fermo. Una squadra che ad inizio campionato poteva contare su ben tre portieri (dopo l’addio di Boscaro), costretta però per vicissitudini diverse e per acciacchi vari a tenersi stretto il solo Barcaro. Aspettando anche la concorrenza di Vidali, il neo portiere zimellese con determinazione e impegno si è guadagnato la fiducia e l'affetto dei propri compagni che ora sperano di poter continuare così nella costruzione del muro difensivo imperforabile. Lucido.

TONELLO 7: Corre, disfa, rimedia e ripaga su quella fascia destra. Parte sbarazzino, gioca e smista per la squadra come può e quando è in difficoltà tira fuori anche il carattere. Rispetto all’anno scorso il giovane terzino zimellese è diventato maggiormente leader di un reparto che non può più fare a meno di lui. Trova anche delle difficoltà in copertura nel primo tempo, vorrebbe proporsi di più in avanti ma il Lonigo lo tiene bene a freno: nella ripresa però si va valere e fa passare venti minuti amari a tutti quelli che passano dalle sue parti. Tenace.

BARALDO 7: Leader. Eleganza e calma, distintivi che qualitativamente serviranno a far crescere il reparto difensivo zimellese. Non demorde dopo avere visto passare di tutto nella prima mezzora, consegna le chiavi della porta a Fiorio nel primo tempo ma si ricorda di avere cambiato la serratura per bene: nella ripresa cambia passo, torna a livelli di un tempo e fa alzare non di poco la squadra. Con Massignan trova il feeling giusto e sarà lui a divenire determinante sulla crescita di Artuso e compagni. Splendido.

MASSIGNAN 6, 5: Gladiatore. Il vecchio Davide contro Golia non si smentisce mai per il suo grande carisma e carattere. Per la squadra dà sempre tutto e pur con le maniere pesanti sa sventare ogni pericolo quando il gioco si fa duro. Fa fare la parte da gigante a Baraldo, ma lui è sempre presente quando c’è da spazzare via. Rispetto all’anno scorso trova in questo suo nuovo ruolo accanto a Baraldo la tranquillità giusta per non fare più certi errori di posizionamento. E’ lui l’anima del Gemina.

PICCINO 6: Mini-Speedy Gonzalez. Soffre molto nel primo su quella fascia sinistra, ma sa provarci sempre e comunque quando c’è da attaccare. Si trova anche a lui a dover fare i conti con un primo tempo sottotono e al di sotto della media, ma ci mette sempre la faccia quando c’è da crescere e dare un cambio di passo alla squadra. Prova più volte l’affondo, ma spesso non trova l’appiglio giusto per rendere ogni azione efficace. Verranno partite migliori.

1’ st COLDEBELLA 6, 5: Savoir faire formato persona. Contribuisce coi fatti alla crescita sostanziale della squadra. Non sarà bello negli interventi, ma è efficace per dare l’apporto giusto al gruppo. Cambia passo assieme a tutto il reparto difensivo e con Baraldo diviene utile nella crescita della squadra. Il Lonigo, seppur in calo nella ripresa, non riuscirà più a passare come nel primo sulla fascia sinistra, soffrendo non poco la quantità eclettica del terzino sabbionese. Con un po’ più di continuità diverrà imprescindibile.

MARTELLO 6: L’ago della bilancia. L’incudine c’è, è mancato il Martello vero. Quello che spacca con eleganza le partite, quello che diviene determinante coi fatti, non solo con le parole. Nel primo tempo manca molto nell’apporto del centrocampo. Sa cavarsela sempre quando la squadra è in difficoltà, grazie a diplomazia e talento, ma sa che può dare sempre il doppio di quanto mette in pratica nei 70’. Silenzioso guerriero che buca ogni falla, troppo però nervoso quando c’è da far trovare l’equilibrio al gruppo. Se riuscirà a limare questi suoi difetti diverrà uno dei più decisivi centrocampisti dell’intero campionato.

TONDINI 6: Perfetto cronometrista. Il merito del risultato è anche suo. Merito dall’apporto avuto in tutte le settimane di preparazione. La squadra cresce di intensità minuto dopo minuto, non si blocca più dopo un’ora e corre sempre. Tondini è il faro della squadra, il silenzioso maestro che in campo mette sempre testa e gamba, non perde mai la testa anche quando ci sarebbe da arrabbiarsi. Nella ripresa lascia il posto a Fontana, ma siamo sicuri avrebbe contribuito anche lui alla rimonta.

1’ st FONTANA 6: Il “tuttocampista”. Volente o no Fontana rappresenta l’anima della squadra. E’ lui assieme a Zanconato il più vecchio del gruppo, tornato alla base per contribuire ancora alla causa Gemina. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che dopo l’anno sabbatico si ritrovasse tra i piedi un nuovo Fontana. Più diplomatico, più attento e meno disfattista. Qualche errore di distrazione c’è ancora, vorrebbe fare in grande anche le cose più semplici, ma per Urbani gli basterebbe desse più qualità alla manovra zimellese. In crescita.

LEORATO 6, 5: Essenziale. Specchio delle brame zimellesi, chi è il più decisivo del reame? Grazie ai suoi colpi centellinati, ogni suo inserimento diviene cruciale per spaccare le partite. Non è il solito maratoneta, oltre a tanta corsa ci mette anche del suo. Ci mette grinta, ordine, diplomazia e spesso anche la fatica. Sbuffa quando le cose vanno meno bene, capendo che anche lui ha bisogno di equilibrio per rendere al 100%. Nella ripresa ritrova lo smalto grintoso di un tempo e trova con Artuso il feeling mancato per portarsi davanti la porta.

ARTUSO 8: Risolutivo. Si nasconde per quasi tutto il primo tempo su quella fascia destra che proprio non gli si addice in serate così nebulose. In attacco non trova l’appiglio, si sbraccia come può per cambiare corso ad una gara che sembra stregata. Nella ripresa capisce che deve essere lui maggiormente incisivo, trovando il viatico giusto per far funzionare l’intero reparto d’attacco. Quando torna al centro del villaggio, i suoi compagni ritrovano la luce. Riapre all’improvviso una gara che sembrava senza storia, fa ripartire ogni avanzata mettendoci sempre lo zampino, chiude i conti con una giocata d’alta scuola che chiude definitivamente i conti. Il capitano ha fatto il capitano, ola a fine partita per lui.

BELLINI 5, 5: Sfortunato. E’ il beniamino dei suoi compagni che con lui sperano sempre di trovare il valore in campo aggiunto. Si vede, però, che è ancora indietro nella forma pur non demordendo per tutto il primo tempo. E’ colpevole di trovarsi anche lui in mezzo alla disfatta, che per sua fortuna si conclude dopo 35’. Il reparto d’attacco sarebbe funzionato di più per lui se fosse stato sospinto verso la porta. Un’area che invece lui vede poco, con palloni spesso regalati agli avversari che non gli fanno mai trovare la serenità. Nervoso sul finire di tempo, ma Bellini è sempre Bellini: non si discute!

1’ st SCOLARI 6, 5: La sorpresa. Dal cilindro ecco la carta Scolari. Risolutivo, pratico e agile sulla fascia destra. Ha il compito di fare allungare la squadra, di spezzare e abbassare la manovra leonicena. Qualche colpo lo subisce e ogni tanto lo provoca pur di fare respirare la squadra. Difficilmente trova lo spazio per trovare il fondo, ma si adatta a fare anche il marcatore. Metodico.

BRESSAN 6: Solerte. Il Messi zimellese soffre per almeno un’ora la quantità difensiva leonicena. Lasciato troppo solo per 35’ non riesce a supportare al meglio Bellini e Artuso. Ci prova come può quando ne ha l’opportunità, ma si capisce non sia la serata giusta per lui. Poi la luce, lo smalto ritrovato. Quando la squadra torna a correre, lui diviene determinante. Regala a Leorato il colpo del 3-2, si esalta quando le cose iniziano a farsi belle.


LONIGO-GEMINA: IL RUGGITO DEL CAPITANO, UNA DOPPIETTA DA CINETECA E PROTAGONISTA NELLA INCREDIBILE RIMONTA. IL CARATTERE DEL SECONDO TEMPO IL VERO PUNTO FERMO

IL COMMENTO DI LONIGO - GEMINA

Il ruggito del leone. Titolo che incornicia l’immagine più nitida di un Gemina a due facce, capace contro la Polisportiva Lonigo di stravolgere l’impossibile. Dal 3 a 0 al 3 a 3, tutto in poco più di venti minuti. Un pareggio, quindi, che sa di impresa riuscita, di una vittoria a metà. Di una sconfitta evitata anche perché dopo 35’ c’era ben poco da salvare. C’è, inoltre, un corridoio lungo, che porta ad un’altra intuizione di questa strana serata leonicena, ovvero di un uomo che sa esaltarsi quando le gare si fanno davvero dure. Un leader che è riuscito a divenire ancor più decisivo rispetto altre volte, capace di tirare fuori gli artigli nel momento più delicato della partita. Il carattere distintivo trasmesso da Artuso si è consolidato con la strepitosa doppietta messa a segno, decisiva per la volata finale simile a quella che qualche ora prima gli era riuscito ad un trascinatore d’eccellenza: ovvero il gigante Nibali. E’ stato lui ad illuminare, di fatto, una serata difficile da scardinare sullo 0 a 3. Un primo tempo sottotono, in cui non c’è stato spazio per troppi commenti. Al di là delle occasioni e di qualche errore di troppo, la squadra è apparsa ben distante da quella vogliosa e intraprendente di qualche giorno prima. Una Polisportiva Lonigo che ha fatto il proprio compito a dispetto di un Gemina che c’ha messo molto del suo nella disfatta della prima mezzora.

Una delle mosse più riuscite di mister Urbani, colpito a freddo da assenze pesanti ad inizio gara, è stata proprio quella di rimettere al centro del villaggio Artuso nella ripresa. Proprio lui c’è riuscito a ridare un cambio netto alla quadratura del cerchio, migliorando la propria posizione in campo, mettendosi a disposizione dei suoi colleghi in attacco (già orfani di gente come Rebusti e Chioetto, robe da non permettersi per queste categorie) e regalando la luce che mancava alla squadra. Una perla ad inizio ripresa dal limite che ha regalato la grinta che mancava nella prima ora di gioco. Lo zampino per il 3 a 2 di Leorato è stato solo il primo colpo ad effetto chiuso dalla palombella perfetta del capitano che ha portato al pareggio. Un finale  che ha, peraltro, fatto ricordare moltissimo quello  di qualche mese prima a Zimella nella vittoria in rimonta contro il Teonghio. In quella gara maledetta, ribaltata dallo 0 a 3 al 4 a 3 c’era stato lo zampino di Rebusti (eccellente assenza a Lonigo), questa volta la rimonta è stata determinata da moltissimi altri protagonisti, oltre a quello del già citato Artuso. 

Una difesa che dopo essere stata perforata malamente nel primo tempo è riuscita a riequilibrarsi con l’aggiunta di peso e freschezza nella ripresa, dando con Baraldo e Coldebella più geometria e tranquillità a tutti gli altri reparti. Come però non citare anche Massignan, Tonello e lo stesso Piccino (staffetta per quest’ultimo nel primo tempo), colonne portarti del reparto arretrato. Un centrocampo che ha sentito pesantemente l’assenza del gigante Bernarello, assente per problemi fisici, ma riuscito comunque a garantire intensità proprio nel contemporaneo calo fisico degli avversari nella ripresa. Un attacco fragile e poco incisivo nella prima parte, Bellini e Martello troppo nervosi durante la partita, innalzato qualitativamente dall’aggiunta di Artuso che accentrandosi ha favorito gli inserimenti di Bressan e degli altri centrocampisti.

Di Lonigo rimarrà la consapevolezza che certi punti fermi per questa squadra saranno fondamentali e Artuso è uno di questi. Non sfilacciarsi troppo nei numeri (perfino in porta la squadra è rimasta col solo puntuale Barcaro), non cambiando troppo nella formazione iniziale, saranno le condizioni per non trovarsi sempre con l’handicap di dovere recuperare gare come quelle di Lonigo. Il carattere da leoni la squadra lo deve ritrovare con moltissimi “chiodi” fissi, che partono da quelli schierati in campo da Urbani e che necessariamente dovranno prendere a braccetto tutti gli altri nuovi.

Intanto, però, il Gemina si gode il proprio spettacolo, si gode il primato (seppure con la mancata fuga) ma si gode comunque l'allungo di un altro campione che a Lonigo ha vinto il proprio personalissimo tour zimellese. In attesa di altre tappe, in attesa di altri allunghi.

3^GIORNATA, LONIGO-GEMINA 3-3: GIALLOVERDI, CHE RIMONTA! DALLO 0-3 AL 3-3 IN VENTI MINUTI. UNA DOPPIETTA DI ARTUSO E LEORATO RIMEDIANO AL POSSIBILE KO

LONIGO - Succede tutto il contrario di tutto al Patronato di Lonigo dove il Gemina di Zimella evita la figuraccia, trasformando il clamoroso tonfo alla fine del primo tempo (3 a 0 dopo 35’) in applausi veri (super Artuso!) con la rimonta perfetta arrivata fino al 3 a 3 conclusivo. Un primo pareggio stagionale, quindi, che da una parte ha premiato gli sforzi zimellesi di non demordere neanche dopo l’inaspettato crollo dei primi 35’, dall’altro però deve fare riflettere per la facilità con cui il Lonigo è riuscito (pur senza strafare) a bucare così ingenuamente la difesa zimellese per ben tre volte nel primo tempo. Un risultato che permette comunque al Gemina di tenere testa alla classifica, condividendo ora il primo posto con il Sant’Andrea (vincente a Padova).

Sforzo, equilibrio e carattere. Distintivi che sono serviti a Lonigo per far emergere un Gemina innacquato nel primo tempo da tre reti inaspettate dei padroni di casa. Gara in salita fin dall’inizio quando al 5’ Pertile porta in vantaggio di testa i suoi sfruttando un angolo ben battuto dalla destra. Difesa zimellese stordita, centrocampo zimellese inerme di fronte alla disarmante prova degli attaccanti leoniceni, vere pedine determinanti per il gioco di inserimenti dei vari esterni di centrocampo. Un Lonigo che grazie a Fiorio si porta anche sul 2-0, superando con grande astuzia l’ultimo uomo Baraldo in contropiede. Il Gemina pur attaccando non riesce a pungere come vorrebbe: mancano le solite intuizioni di Martello e Bressan, manca la freschetta dell’ecclettico Bellini che fa più fatica del solito ad entrare in partita. Il Gemina non riesce a tenere corda al pragmatismo vicentino, Martello prova dalla distanza a rimediare lo scarso risultato avuto nella prima mezzora, ma il suo tiro dalla distanza termina a lato di poco. Al 30’ arriva su calcio di rigore la terza rete del Lonigo (penalty del solito Fiorio) che sembra mettere in sigillo il punteggio.

Solito film già scritto? Macché. Urbani riordina le idee dei suoi, punta sul ritrovato Coldebella, alimenta e irrobustisce il centrocampo con intuizioni nuove e ridà ad Artuso il pallino del gioco accentrandolo al centro della fase offensiva. Gli sforzi ci mettono un po’ ad essere premiati, soprattutto perché alla prima opportunità della ripresa, il Lonigo torna ad essere pericoloso dalle parti di Barcaro: una punizione dalla distanza di Bertoldo centra clamorosamente la traversa.

Sveglia Gemina, che riparte nel momento più buio della partita: al 20’ Artuso la riapre  con un tiro a giro (alla Del Piero) che brucia il tempo al portiere leoniceno. Poco dopo sarà ancora Artuso a divenire determinante nell’azione tutta in velocità (palla da Baraldo ad Artuso, scambio con Bressan che di prima sgancia in area) che trova pronto sul primo palo Leorato, abile ad insaccare con precisione. E’ il 3 a 2 che porta ad un pressing asfissiante dei gialloverdi, sfruttando anche i numerosi cambi di mister Mantovani che abbassano notevolmente il Lonigo.

Pallone sempre a cercare le gambe di Artuso: al 30’ indovina la palombella (col portiere in uscita) che porta al definitivo 3 a 3. Finale convulso e nervoso, come del resto sarà per alcuni giocatori zimellesi in particolare. Gara, però, complessivamente molto combattuta e ben giocata da entrambe. E se per il Lonigo la beffa del 3 a 3 sa di occasione persa, il pareggio in casa Gemina viene visto come un’impresa importante per proseguire a testa alta in campionato. Una partita che il Gemina avrebbe voluto rigiocare con le proprie pedine ferme per infortunio, ma che ha comunque detto molto su quello che la squadra potrà dare da qui in avanti.

Un Gemina a due facce, risvegliato dalla determinazione e dalla grinta dimostrate nella ripresa. Una squadra capace di non perdersi d’animo, matura al punto giusto per ribaltare partite nate storte come quelle di Lonigo.

Una maturità che dovrà continuare anche quando i guerrieri non potranno tirare fuori sempre le castagne dal fuoco. Urbani avvertito.


TABELLINO:Pol.Lonigo: Pochettini, Borinato, Pertile, Pellizzari, Rossi (25’ st Zuccante), Giaretta, Marchetto (30’ st , Noro (20’ st Dal Dosso), Fiorio (30’ Pierobon), Bellin, Urbani. In panchina: Ferrari, Magaraggia, Matteazzi. All.: Mantovani.Gemina: Barcaro, Tonello, Baraldo, Massignan, Piccino (1’ st Coldebella), Tondini (1’ st Fontana), Leorato, Martello, Artuso, Bellini (1’ st Scolari), Bressan. In panchina: Pescetta, Zanconato, Bogoni. All.: Urbani.  Marcatori: 5’ pt Pertile (L), 15’ pt Fiorio (L), 22’ pt Fiorio rig (L), 10’ st Artuso (G), 26’ st Leorato (G), 32’ st Artuso (G)