LONIGO - Succede tutto il contrario di tutto al Patronato di
Lonigo dove il Gemina di Zimella evita la figuraccia, trasformando il clamoroso tonfo alla fine del primo tempo (3 a 0
dopo 35’) in applausi veri (super Artuso!) con la rimonta perfetta arrivata fino al 3 a 3 conclusivo. Un primo
pareggio stagionale, quindi, che da una parte ha premiato gli sforzi zimellesi
di non demordere neanche dopo l’inaspettato crollo dei primi 35’, dall’altro
però deve fare riflettere per la facilità con cui il Lonigo è riuscito (pur
senza strafare) a bucare così ingenuamente la difesa zimellese per ben tre
volte nel primo tempo. Un risultato che permette comunque al Gemina di tenere
testa alla classifica, condividendo ora il primo posto con il Sant’Andrea
(vincente a Padova).
Sforzo,
equilibrio e carattere. Distintivi che sono serviti a Lonigo per
far emergere un Gemina innacquato nel primo tempo da tre reti inaspettate dei
padroni di casa. Gara in salita fin dall’inizio quando al 5’ Pertile porta in
vantaggio di testa i suoi sfruttando un angolo ben battuto dalla destra. Difesa
zimellese stordita, centrocampo zimellese inerme di fronte alla disarmante
prova degli attaccanti leoniceni, vere pedine determinanti per il gioco di
inserimenti dei vari esterni di centrocampo. Un Lonigo che grazie a Fiorio si
porta anche sul 2-0, superando con grande astuzia l’ultimo uomo Baraldo in
contropiede. Il Gemina pur attaccando non riesce a pungere come vorrebbe:
mancano le solite intuizioni di Martello e Bressan, manca la freschetta dell’ecclettico
Bellini che fa più fatica del solito ad entrare in partita. Il Gemina non
riesce a tenere corda al pragmatismo vicentino, Martello prova dalla distanza a
rimediare lo scarso risultato avuto nella prima mezzora, ma il suo tiro dalla
distanza termina a lato di poco. Al 30’ arriva su calcio di rigore la terza
rete del Lonigo (penalty del solito Fiorio) che sembra mettere in sigillo il punteggio.
Solito film già scritto? Macché. Urbani riordina le idee dei
suoi, punta sul ritrovato Coldebella, alimenta
e irrobustisce il centrocampo con intuizioni nuove e ridà ad Artuso il
pallino del gioco accentrandolo al centro della fase offensiva. Gli sforzi ci
mettono un po’ ad essere premiati, soprattutto perché alla prima opportunità
della ripresa, il Lonigo torna ad essere pericoloso dalle parti di Barcaro: una punizione dalla distanza di Bertoldo centra clamorosamente la traversa.
Sveglia
Gemina, che riparte nel momento più buio della partita: al 20’ Artuso la riapre con
un tiro a giro (alla Del Piero) che brucia il tempo al portiere leoniceno.
Poco dopo sarà ancora Artuso a divenire determinante nell’azione tutta in
velocità (palla da Baraldo ad Artuso, scambio con Bressan che di prima sgancia in
area) che trova pronto sul primo palo Leorato,
abile ad insaccare con precisione. E’ il 3 a 2 che porta ad un pressing
asfissiante dei gialloverdi, sfruttando anche i numerosi cambi di mister
Mantovani che abbassano notevolmente il Lonigo.
Pallone sempre a cercare le gambe di Artuso: al 30’ indovina
la palombella (col portiere in uscita) che porta al definitivo 3 a 3. Finale
convulso e nervoso, come del resto sarà per alcuni giocatori zimellesi in
particolare. Gara, però, complessivamente molto combattuta e ben giocata da
entrambe. E se per il Lonigo la beffa del 3 a 3 sa di occasione persa, il
pareggio in casa Gemina viene visto come un’impresa importante per proseguire a
testa alta in campionato. Una partita che il Gemina avrebbe voluto rigiocare
con le proprie pedine ferme per infortunio, ma che ha comunque detto molto su
quello che la squadra potrà dare da qui in avanti.
Un Gemina a due facce, risvegliato dalla determinazione e
dalla grinta dimostrate nella ripresa. Una squadra capace di non perdersi d’animo,
matura al punto giusto per ribaltare partite nate storte come quelle di Lonigo.
Una maturità che dovrà continuare anche quando i guerrieri
non potranno tirare fuori sempre le castagne dal fuoco. Urbani avvertito.
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