Il Gemina Zimella è caduto precipitosamente al centro classifica e ha perso di vista il gusto della vittoria già da troppo tempo. Oltre alla sfortuna si è sovraggiunto un problema mentale che colpivano i giocatori alle prime indecisioni della partita. Troppa fragilità e meno resistenza: vi ricordate Montecchio? Una vittoria che era stata vinta mentalmente sulla forza del gruppo, certo è che anche in quell'occasione il gol subito alla fine aveva condizionato l'andamento sicuro del match, ma alla fine avevamo portato a casa i tre punti.
Un gemina in formato quindici minuti per dirla in breve. Si perchè dopo gli iniziali sprint di partita poi sempre in calo al centro del match e la perdita totale del gioco, per poi recuperarlo sempre quando ormai il risultato è in bilico: così contro il Brendola, così contro il Noventa. Un gemina che non deve mai smettere di pressare e incidere nel match.
Altro problema: le conclusioni a rete. Troppo, troppo poche durante la partita. Se si tolgono i tiri da fermo o da conclusioni fuori dall'area si ha una media di 2,5 tiri a partita. Una miseria se si considera il fatto che i gol vengono soprattutto su azione. O meglio, mancano quelli su azione. Un problema che mister Urbani dovrà studiare per capire la via più facile per arrivare in porta. Troppo abbassati a volte non riusciamo a salire se non attraverso lanci lunghi: ma davanti un giocatore in mezzo a tanta difesa avversaria che può fare? Meno foga quando si va in difficoltà, serve l'aiuto di tutti, più umiltà e sacrificio.
Solo così si potrà avere continuità e risultati anche quando subentrano partite insidiose e difficili.
La fortuna, come si dice, aiuta gli audaci.
-pelle-
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