Sconfitta
pesante quella rimediata dai gialloverdi nella serata fredda di Santo Stefano contro
il sorprendente Nova Gens. Quattro reti che fanno male, soprattutto per come
sono arrivate. Un 4-1 per gli ospiti pesante ma a nostro avviso troppo largo per
quello che si è visto. Una partita che verosimilmente è rimasta sull’orlo dell’equilibrio
fino a 10’ dalla fine, sul punteggio di 1-1, quando il Gemina si è trovato dal
possibile vantaggio (in ultima pure un rigore dubbio non concesso ad Artuso in
area di rigore, sarebbe stato il secondo, ma non ci sentiamo di giudicarlo), al
clamoroso blackout con ben tre gol subìti. Nessun alibi, nemmeno sulle
indecisioni di un arbitro che ha di fatto suggerito il nuovo vantaggio (almeno
due episodi da fuorigioco che hanno fatto imbestialire la retroguardia
gialloverde in occasione dei gol) e l’apripista vicentina quando il risultato
era oramai compromesso. In più un’espulsione per proteste (Pescetta) sul 2-1
per gli ospiti che ha alimentato un finale con poco stile e che sarebbe meglio dimenticare
fin da subito.
Dimenticare
perché il campionato ha fin qui dimostrato che non ci sono teste di serie o favoritismi
di alcun tipo. Gli arbitri sbagliano indifferentemente, le squadre non
mantengono dall’altro un ritmo continuo, per una classifica che pur stridendo
al Gemina Zimella (ora quinto), cambia lunedì dopo lunedì.
Perciò anche il
momento no della squadra gialloverde (due punti in tre partite), deve essere
trasformato in ordine mentale che in gare come le prossime, devono
necessariamente far pervenire. Tra due settimane c’è pure il derby con il Boca,
e probabilmente quello sarà il vero crocevia per la squadra. Una formazione ora
incompleta, rimaneggiata, probabilmente ancora vittima di infortuni (un in bocca
al lupo ai già attuali stop di Martello e Vidali), acciacchi vari (Chioetto
ancora ai box nonostante 40’ in campo), assenze pesanti (Rebusti fra tutti),
oltre a squalifiche (Tonello e Randon fra quelle di ieri) che non agevolano
sicuramente il miglioramento. Aggiungiamoci una condizione precaria, non al
top, o per lo meno non come eravamo abituati. Sarà un caso che questo calo sia
stato avvertito da quando la squadra è tornata a giocare al Comunale?
Da qui a Natale
si capiranno molte cose, si innescheranno anche le strategie di mercato, perché
ora come ora la squadra è davvero ai ferri corti. Partendo dalla porta, dove
Barcaro è rimasto l’unico portiere e neanche un raffreddore potrà fermarlo più,
la difesa appare con poche alternative (Baraldo e Massignan unici punti fermi) e
l’attacco segna sempre con il contagocce (ieri sera il solo Bellini a tenere un
reparto).
Elementi che da
soli non ti consentono di stare all’altezza per 70’ contro formazioni come
quelle di ieri che fanno del collettivo e del proprio agonismo i veri punti di
forza. La Nova Gens è tra le squadre qualitativamente più in forma del torneo,
merita la posizione in classifica che ha, e pure quando sembra in calo nel
corso della partita riesce sempre a riemergere grazie ai propri giocatori
migliori.
Ieri sera il
Gemina ha regalato sul piano dell’intensità i primi 15’ agli avversari. Giusti
per vedere una paratissima di Dalla Montà su Artuso in contropiede (su assist
di Bellini) che poteva regalare, però, il vantaggio. Poi il rigore di
Vettorello sul palo, la clamorosa occasione mancata dagli ospiti, che passano
comunque al 20’ con uno strepitoso diagonale di Vettorello. Un bijoux che
sbilancia la gara, fa tornare in avanti il Gemina, che in qualche maniera si
rende pericoloso con tiri dalla distanza.
Anche la ripresa
parte con un Gemina più reattivo e spigliato, che cresce con il passare del
tempo, trova il penalty decisivo (conquistato da Artuso al 15’, trasformato da
gran classe da Bernarello), ma poi pecca di poca concretezza quando ci sarebbe
da chiudere la partita. Fra tutte un’occasionissima per Bellini a tu per tu con
il portiere seppur in posizione leggermente defilata.
Un equilibrio
instabile fino alla mezzora, quando si capisce che le due squadre non si
vogliono accontentare di un pareggio. La Nova Gens sfiora più volte il
raddoppio, poi passa per davvero con Birro: bucata la difesa con una verticale
che mette l’attaccante solo contro il portiere. La difesa vendica la scelta
dell’arbitro, che concede il gol nonostante il dubbio fuorigioco, si scagliandosi
contro. Da lì il cartellino rosso a
Pescetta che ha chiuso la partita. Un errore della retroguardia zimellese,
quella di fermarsi prima che l’arbitro fischiasse o no il fuorigioco pagato con
gli interessi.
Una indecisione
pagata con dazio, visto il blackout generale, la terza rete ancora con Birro e,
in ultima, il poker in rapina di Toto. Evidentemente non fanno testo gli ultimi
minuti, compreso il poker inflitto alla squadra.
Un risultato
che, però, evidenzia le lacune che un mese fa parevamo impensabili visto la caratura della rosa. Un momento no che si può superare con la perseveranza e con la forza del
gruppo che dovrà sicuramente vincere la paura di non farcela. Le qualità che erano
emerse ad inizio stagione sono le medesime che la squadra ha dimostrato di
possedere. Serve calma e pazienza, ora. Servono anche
soluzioni alle pesanti assenze che non aiutano, di certo, a sconfiggere questo
momento no. L’intelligenza paghera, anche se ora questo gap rispetto alle altre rimane difficile da digerire.
TABELLINO:
Gemina: Barcaro, Coldebella (Pescetta), Massignan, Baraldo,
Leorato, Bernarello, Chioetto (Piccino), Scolari (Fontana), Artuso, Bressan,
Bellini. A disp.: Tondini, Guglielmi, Zaffaina, Zanconato, Bogoni. All.: Urbani.
Nova Gens: Dalla Montà, Pillon, Bonato, Ferrian,
Vettorello, Padrin, Rossi, Birro, Toto, Rosetti, Dal Prà. A disp.: Ghiro,
Gemetto, Bernardi, Bonato, Gasparella. All.: Bertini.