BONALDO - Nell’ultimo atto di questo travagliato e lungo torneo
amatori serviva un ulteriore piccolo sforzo da parte dell’ operaio Gemina,
rigenerato dai 27 punti in cascina ottenuti solo nel girone di ritorno. Un
punto doveva essere e un punto è stato contro l’esuberante Viceversa, che
all’andata ridimensionò forte i gialloverdi nel momento peggiore del campionato
(sotto le feste di Natale). Uno 0-0, però, non scontato e che ai fini dei
risultati dagli altri campi non sarebbe valso a nulla senza la contemporanea
sconfitta del Pojana contro la Nova Gens (1-3). Infatti, con due partite in più
da disputare e sei punti ancora a disposizione, il Pojana avrebbe, tecnicamente,
avuto ancora le possibilità di raggiungere e superare la squadra di Urbani in
classifica, tagliandola fuori dal discorso qualificazione.
Mentre il delitto perfetto veniva rocambolescamente messo in
atto ad Agugliaro, in un dentro o fuori per la fase finale ad alta tensione (dura per il Boca Junior trovarsi all’ultima giornata invischiati
così brutalmente), a Bonaldo si consumava l’ennesimo test di maturità del
Gemina Zimella. Un pari nel segno della continuità che consolida quanto detto nelle
precedenti partite. Una squadra viva, uscita viva da confronti altrettanto
delicati rispettivamente contro Pojana, Favorita, Boca e Agugliaro, e rimasta
intatta anche contro una squadra che aveva appena solidificato il secondo posto
il classifica. Un Gemina Zimella che nell’ultimo periodo aveva perso soltanto
con Nova Gens e Sant’Andrea dopo le feste di Natale, crescendo sia
individualmente che nel collettivo. Uno 0-0, dicevamo, ottenuto col coltello
fra i denti contro una signora squadra che ha fatto del dinamismo e della
prestanza fisica il proprio marchio di fabbrica.
Ma se c’è una cosa che il Gemina è riuscito a far suo in
questo ultimo mese e mezzo (quasi) perfetto - se escludiamo la rimonta casalinga
contro il Pojana e il primo tempo visto a Bonaldo contro il Boca - è stata
l’identità risorta e ben assodata. Una squadra ritrovata nei reparti cardini
del centrocampo, ricucito con i recuperi lampo di Martello e Bernarello. Senza
dimenticare il recupero di Leorato, ultimamente punto fermo sulla fascia
sinistra, oltre alla quantità sottoporta di bomber Chioetto: con lui in campo
il Gemina non ha più perso. Rimarranno dell’attaccante, ex Cologna Veneta, le
reti decisive soprattutto contro Roveredo e Agugliaro, determinanti per la
classifica finale. Una rosa ristretta a quindici giocatori che Urbani ha saputo
dosare fino alla fase finale raggiunta per l’ennesima volta.
Una classifica che, a questo punto, fotografa esattamente
quanto visto da settembre fino a oggi, ma che rimanda ogni verdetto finale a venerdì prossimo: quando a Vicenza si
estrarranno i gironi per il nuovo minitorneo e quando capiremo che cosa riserverà
il destino. Ma intanto la squadra si gode questo piccolo primo scorcio
raggiunto, obiettivo minimo ma pur sempre prestigioso per i colori gialloverdi.
#FasiFinaliCSI