Una cosa è certa: se la squadra è messa nelle
condizioni di giocare a calcio, può battere chiunque in campionato. E non è
retorica. Ben due delle quattro reti messe a segno contro un generosissimo
Lonigo (che nel primo tempo avrebbe potuto addirittura chiudere sul 3-0 e che è
rimasto in partita per buona parte di ripresa), arrivano dai 5 uomini citati
poco fa. Azioni sinfoniche, quasi giocassero da una vita assieme e che al di là
di comprensibili errori nell'arco dei 70', hanno cambiato il verdetto della
partita.
In una serata in cui ha vinto anche il collettivo
(la sorpresa Bernarello al centro della difesa al posto dell'influenzato
Massignan) sarebbe più giusto citare tutti quelli andati in campo, i quali
hanno dato un contributo importante alla causa. Ma ce n'è uno, Marco Baraldo,
che sta diventando sempre più leader in campo. Attraverso il suo perfetto
sincronismo, i reparti non si disuniscono e (a parte un appannamento
complessivo ad inizio ripresa in mezzo che poteva costare caro) e la squadra
può giostrare meglio il gioco.
Spazio anche a Zanconato nella corsia di sinistra. Meno
esplosivo ma comunque efficace Tonello sulla fascia di destra. Il Gemina nel
primo tempo soffrirà i tagli alti e in verticale del Lonigo che inguaiano la
coppia Bernarello-Baraldo e portando almeno in quattro occasioni i propri
attaccanti dalle parti di Barcaro. Questo per dire che il Gemina c'ha messo
molto del suo nel kappaò iniziale: ispirato dall'esperto Pierobon (autore di
una rete) il Lonigo vedeva nello stangone Marchetto il punto di riferimento
davanti (finalizzando pure il raddoppio meritato) e soprattutto sugli esterni
cercava di scoraggiare il più possibile i terzini del Gemina.
Infine, due contropiedi micidiali che hanno portato il
vantaggio biancorosso tra il 20' e il 35' hanno rivitalizzato una squadra che
con l’aggiunta di Fontana si aggiusta a centrocampo. Rebusti lo prende a
braccetto, Chioetto e Artuso prima fanno finta di non capirsi poi diventano la
sintesi del calcio semplice e pragmatico. Non prima dell'ennesimo
spiovente dal limite al 15' che porta alla deviazione vincente di Matteo
Chioetto (quarto centro in due partite per lui).
Una gara riaperta dal 20' quando si è capito
che Artuso e compagni potevano vincerla: prima una giocata di Chioetto, che
ispira Artuso al traversone vincente per Bressan; poi Rebusti che confeziona
un'altra palla perfetta per Bressan, assist man per la terza rete in
spaccata di Leorato. Infine, lo stesso capitano Artuso involato a tu per tu con il portiere,
battendolo a rete per la quarta volta.
In mezzo, però, anche alcune fiammate poco
fortunate per i vicentini, che avrebbero avuto anche l'occasione giusta per
tornare in partita, riuscendoci a pochi minuti dalla fine per il definitivo 4-3.
Una gara davvero rocambolesca che grazie al coraggio di osare, il Gemina è
riuscito a portare a casa. Una vittoria che oltre a fare classifica porta
nell'ambiente una ventata di aria positiva.
Per la Polisportiva Lonigo rimane il rammarico di non
essere riuscito a concretizzare prima le numerose palle gol avute nell'arco del
70', oltre al rimpianto di non essere riusciti a proteggere un doppio vantaggio
che avrebbe steso chiunque. Non questo Gemina.
In classifica cede anche la capolista Nova Gens
(4-1 contro La Favorita) riaprendo di fatto il campionato. Un gruppone di
almeno sei squadre racchiuse in otto punti che proveranno ad insediare fino la
fine la testa della classifica.
Tabellino:
Gemina:
Barcaro, Tonello, Bernarello, Baraldo, Zanconato, Leorato (25' st Pescetta),
Tondini (1' st Fontana), Rebusti, Artuso, Bressan, Chioetto. A disp.: Molinaro,
Randon, Bellini. All.: Urbani.
Lonigo:
Zattra, Bertoldo, Giaretta, Pertile, Pelizzari, Leonardi, Magaraggia,
Sguizzato, Pierobon, Marchetto, Rossi. All.: Mantovani.
Marcatori:
10’ pt Pierobon (L), 24’ pt Marchetto (L), 15’ st Chioetto (G), 20’ st Bressan
(G), 22’ st Leorato (G), 30’ st Artuso (G), 35’ st Magaraggia (L).
Espulso:
20’ st Bernarello per doppia ammonizione
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