Santo Stefano di Zimella - Nel poker
inflitto al Psv Noventa c’è tutto il cuore del Gemina Zimella. A Santo Stefano
la squadra di Urbani ritrova fiducia, gamba e soprattutto continuità. Quattro
vittorie su quattro nel girone di ritorno (la seconda a Santo Stefano) che
hanno fatto cambiare passo ad una formazione che ora splende di luce propria.
Da Natale a febbraio, un cambiamento in termini di andamento e di pericolosità
sostanziale partita dopo partita. E cosa abbia influito in un cambio di passo
così evidente della squadra di Urbani andrebbe in parte letto in
quell’abbraccio intenso da parte di tutti (panchina compresa) alla bomba-gol di
Bressan a metà della ripresa, sul punteggio di 2-0. Una squadra riequilibrata
in tutti i reparti, che finalmente si riconosce, sa dove stanno i propri limiti
ma fa di tutto per nasconderli attraverso ordine, possesso palla e tanta
aggressività.
Una squadra
che si è scrollata di dosso le paure e le gogne di un girone d’andata chiuso
con le ossa rotte e con troppi andirivieni di molti giocatori, recuperati a
gennaio al proprio ruolo originario. E pazienza se anche contro i vicentini
(vittoriosi all’andata) mancavano all’appello coloro che avevano sbloccato
l’attacco gialloverde tra Vadense, Brendola e Lonigo (Rebusti e Chioetto). La
forza che ha inciso nel 4-0 finale, la più bella dall’inizio dell’anno se
consideriamo le assenze, va colta in una rosa finalmente più omogenea, compatta
e ristabilita appieno delle proprie energie. Le novità Scolari e Fontana
dall’inizio sono stati, ad esempio, tasselli di un mosaico splendido ed
efficace che ha sofferto, non disunendosi quando il Noventa ha provato più
volte a pungere. Un Gemina peraltro con un solo attaccante (il falso nueve
Bressan), senza reali punti di riferimento ma che ha corso intelligentemente per
settanta minuti.
Sarà un caso
che la difesa sia il reparto che ha maggiormente contribuito a questa
rinascita? Una settimana fa Bernarello rattoppava l’assenza di Massignan in
difesa, mentre per un Massignan ritrovato a fianco di Baraldo, sugli esterni
Zanconato e Tonello spingono e tengono col freno a mano tirato gli attaccanti
biancorossi. Per carità, anche contro il Noventa alcune leggerezze avrebbero
potuto costare caro, ma a prendersi gli onori di casa c'ha pensato anche
Barcaro, formidabile in almeno due interventi. A centrocampo non c’è l’anima di
Bernarello. Mancano le spinte di Rebusti e Chioetto che contro il Lonigo
avevano sospinto gli undici gialloverdi alla vittoria. Ma la generosità non
manca grazie alla sostanza di Tondini, Leorato e Fontana. Artuso e Bressan sono
diventate spie offensive che senza riferimenti di alcun tipo hanno scaldato i
guanti del portiere ospite per settanta minuti.
Un pallone
avvinghiato bene in area da Artuso diventa, infine, un assist perfetto per il
vantaggio di Bressan alla mezzora. Il tutto mentre il Noventa sfiora anche il
pari con Gemmetto e Martinello: Barcaro e la traversa salvano il Gemina.
Nella
ripresa sarà un’altra giocata strepitosa di Bressan, con tiro al volo dai 25
metri, a completare l’opera che mette in discesa la partita. Un gol arrivato
dopo un’azione corale bellissima che ha visto anche il neo entrato Bellini
sfiorare la rete di testa. Gemina a questo punto sul velluto e con lo stesso
Bellini autore della terza rete al 35’. Chiude in contropiede Artuso
nell’extra-time. Un poker conquistato pezzetto su pezzetto, gamba su gamba. Il
Gemina torna a fare la voce grossa in campionato, le certezze sono tutte su
quel gruppo ritrovato.
TABELLINO:
GEMINA:
Barcaro, Zanconato (25’ st Coldebella), Baraldo, Massignan, Tonello, Tondini
(30’ st Pescetta), Leorato, Fontana, Artuso, Bressan (32’ st Molinaro), Scolari
(20’ st Bellini). All.: Urbani.
PSV NOVENTA:
E. Martinello, Formaggio, Marconato, Gemmetto, Marcante, Girardi, C.
Martinello, Schivo, Gonzato, De Rossi, Ritrovato. All.: Moroni.