mercoledì 21 gennaio 2009

La domanda cui non so rispondere

"Papà, nell'intervallo ci siamo affacciati alla finestra per vedere se passava qualcuno.Volevamo avere le ultime notizie su Kakà. E' vero che va via?"
"E' vero che va via ?" questa è la domanda. Il tormento di questi giorni. Il telefonino è caldo, rovente. Gli SMS si susseguono con un ritmo da auguri di Buon Anno. Mi chiamano da Scalea, da Senigallia, da Seregno. Perfino da Iguassu, un amico in vacanza in Brasile: "Se vendono Kakà, mi butto giù nelle cascate!".

In tutti i momenti, in tutte le ore. La pasta è sempre fredda, il gelato è sempre sciolto. Corro nel parco, avvolto dagli zero gradi, a testa bassa, ma non c'è niente da fare: "Ah, ma tu sei Pellegatti? Ma Kakà rimane o parte?". Perfino dopo le 11 di sera, mentre sto cercando di lavorare con un maledetto compasso per aiutare mio figlio a trovare la bisettrice di un segmento.
"Pronto? ah ciao? dimmi"
"Ma Kakà? va o no?"

Lascio il compasso, la matita, il righello per non rispondere nulla. Perché nessuno ancora sa nulla, anche se mille voci, mille indiscrezioni, mille favole, mille incubi si sono rincorsi in queste ore, in questi giorni. Sono, siamo tutti sconvolti, tutti increduli, tutti sconfortati.

Sì, perché Kakà è una bandiera, Kakà è un simbolo. Kakà è il naturale discendente di Schiaffino, di Rivera, di Van Basten. Abbiamo perso il cigno di Utrecht, il Guido Guinizzelli del calcio, il cantore del Dolce Stil novo, per un maledetto infortunio. Non possiamo sopportare l'addio del brasiliano per vil denaro. Mi auguro che oggi sia una giornata interlocutoria per il mio telefonino, anzi no, scusate. Ecco il primo SMS della giornata: "Ho ancora nel cuore quel canto di tutto lo stadio: Kakà non si vende! Ciao". Ho capito! Oggi sarà come ieri, come domani. Sì, domani, lunedì 19 gennaio, quello che potrebbe diventare uno dei giorni più importanti della storia del Milan e delle... società telefoniche.

Il mio sogno, anche perché l'illusione è dolce, è quello di lussarmi presto il pollice, scrivendo a tutti gli amici: "KAKA' RIMANE!!!". Finirebbero questi giorni di fuoco. Certo poi arriverebbero altri sms: "Ma poi? a giugno?!?"
Beh, in questo caso potrei essere maleducato anche con gli amici più cari. Giugno è lontano. Speriamo adesso di gustarci il caro Kakasinho ancora per questi 6 mesi. Poi, magari, gli verrà consegnata la fascia di capitano e rimarrà con il Milan per sempre. Questi saranno ricordati solo come brutti giorni, che possono capitare in un matrimonio con la donna più bella del mondo.

Mando intanto una notizia. Kakà non vuole andare a Manchester, da quegli sceicchi che, in questi minuti, hanno smentito l'offerta!!! Magari questa rivelazione mi eviterà altri sms nella giornata, anche perché devo spiegare a mia figlia le divisioni a due cifre. Scusate? devo interrompere, mi suona il telefonino: "Ma Kakà rimane?". Appunto.





18 gennaio 2009

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